Il linfodrenaggio, o “drenaggio linfatico manuale” (DLM) è un particolare tipo di massaggio praticato nelle zone del corpo con un’eccessiva riduzione della circolazione linfatica e una stagnazione di liquido. La prima formalizzazione della tecnica, che sopravvive ancora oggi con questo nome, fu introdotta nel 1936 dal dottor Emil Vodder insieme alla moglie, la dottoressa Estrid Vodder, su alcune prime intuizioni di Alexander von Winiwarter.

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Una seduta di linfodrenaggio manuale

Metodi ed effetti

Durante la maggior parte di una seduta di DLM il massaggio si esegue dalla periferia verso gli organi interni (in senso centripeto), per aiutare l’effetto drenante delle valvole a nido di rondine nei vasi linfatici. Sono due le metodologie classiche del massaggio linfodrenante, la prima formalizzata da Emil Vodder, la seconda da Albert Leduc. I due metodi concordano sui punti più importanti, ossia:

  1. Iniziare il massaggio partendo dalla zona prossimale, ossia le varie stazioni linfonodali del tronco, per poi concentrare il resto della seduta sulle zone distali, ossia gli arti;
  2. La pressione deve essere regolata in modo da non provocare arrossamenti né dolori.

Solitamente il trattamento può continuare anche dopo la seduta, comprendendo l’utilizzo di fasce elastiche che impediscano la stagnazione, soprattutto negli arti inferiori. Tra benefici del trattamento, oltre la sensazione di calore muscolare, utile a rilasciare tensioni accumulate, vi è la sensazione di leggerezza, poiché i muscoli lavorano con meno carico di liquido.